N° 92

 

PUNIZIONI

 

1.

 

 

            Diario di Guerra. Annotazione n. 712. Era da un po’ che sorvegliavo l’attico di Allegra Bazin. La Gatta Nera mi aveva impedito di ucciderla l’ultima volta che ero stata qui,[1] ma stavolta niente e nessuno mi avrebbe fermata… o almeno così pensavo.

                A quanto pare, qualcuno aveva avuto la mia stessa idea e quel qualcuno era nientemeno che un licantropo. A differenza di quello con cui aveva avuto a che fare Rachel qualche giorno fa, [2] però, questo era indubbiamente maschio.

                Una cosa che ho imparato sia dai miei giorni in Polizia che da Frank Castle è: conosci il tuo nemico. Inquadrai il lupo mannaro nel mio mirino telescopico e feci click e poi una chiamata:

-Kymberly, sono Lynn, ti sto inviando una foto. Il soggetto è un metaumano. Vedi se è in qualche database.-

<<Provvedo subito.>> rispose la mia socia Kymberly Taylor.

                Intanto il licantropo stava minacciando Allegra che era appena uscita dalla doccia ed era malapena coperta da un asciugamano. Di certo non aveva armi con sé.

Potevo lasciar fare al licantropo, mi avrebbe risparmiato la fatica ma le cose cambiarono in fretta: Devil arrivò a salvare Allegra ma lei non si dimostrò molto riconoscente, visto che, chiaramente, ordinò alle sue guardie del corpo, che erano appena accorse, di sparare ad entrambi.

Devil evitò facilmente i proiettili mentre il licantropo sembrò non curarsene troppo. O aveva un maledetto fattore di guarigione o le leggende sui licantropi erano vere.

La situazione precipitò quando Devil si frappose tra Allegra ed il licantropo e lui l’aggredì alle spalle.

<<Lynn…>> la voce di Kymberly echeggiò nel mio auricolare <<… ho scoperto chi è il tuo lupo mannaro: Carlos Lobo, capo del Cartello Lobo Credimi: non è Lupetto, è il Lupo Cattivo.>>

-Buono a sapersi.- dissi e tirai il grilletto.

 

                Se non fosse stato per i miei supersensi, gli artigli di Carlos Lobo mi avrebbero squarciato il petto invece riesco a saltare indietro e chi ci rimette è il mio costume. Mi faccio anche qualche graffio ma è roba di poco conto.

-Non dovevi impicciarti in affari che non ti riguardano, Diablo.- mi dice seccamente -Questa faccenda è tra me e la señorita Bazin e nessun altro.-

            I suoi segni vitali, già più alti del normale, accelerano ancora di più. Si sta preparando ad attaccare di nuovo.

            Improvvisamente sento qualcos’altro: il rumore di un proiettile che fende l’aria. Vorrei gridare “Attento!” ma è già troppo tardi.

            Il proiettile colpisce la nuca di Carlos con precisione invidiabile. Lui grida e crolla al suolo.

Per qualche attimo non avverto più i suoi segni vitali poi il cuore riprende a battere ed i polmoni a funzionare. Lo sento muoversi mentre il proiettile cade dalla sua nuca con un tintinnio. Lo afferra mentre si alza

-Ci vuole altro per uccidermi.- dice.

-Non guardare me.- dice Allegra Bazin -Io non c’entro.-

            Dice la verità e lo capisce anche Carlos.

-Le tue parole hanno el sonido de la verdad, il suono della verità, mujer.[3] Regoleremo i nostri conti in un altro momento. Ora ho altro da fare.-

            Balza oltre il terrazzo. Solo il tempo di far scattare il cavo del mio fidato bastone e lo seguo.

 

            La Tavern on the green è uno dei più famosi ristoranti di New York ed è anche vicinissimo alla casa di Natalia Alianovna Romanova, emigrata russa meglio nota con la versione inglesizzata del suo nome, Natasha Romanoff, ed ancor più come la letale superspia internazionale chiamata Vedova Nera. Il fatto che il ristorante sia così vicino a casa le rende la trasferta più facile visto che, come può accorgersi chiunque, è in avanzato stato di gravidanza.

            Il maitre l’accompagna ad un tavolo appartato dove l’attende un uomo di circa cinquant’anni che indossa un completo blu scuro con camicia bianca e cravatta rossa. Sull’occhio sinistro ha una vistosa benda nera.

            All’arrivo di Natasha si alza in piedi e dice:

-Mia cara Natasha, ti trovo benissimo.-

-Mi sento grossa come un elefante, mi fanno male le caviglie, la schiena è un disastro e vado in bagno venti volte al giorno ma per il resto hai ragione, Nick, sto benissimo.- risponde, sarcastica, lei mentre il maitre l’aiuta a sedersi.

            Nick Fury sogghigna e replica:

-Le gioie della gravidanza suppongo. In ogni caso sono contento che hai trovato il tempo per una cena insieme. Suppongo che Murdock sia impegnato col suo lavoro.- abbassa la voce per essere certo di non essere sentito -Intendo il suo altro lavoro, quello in costume rosso.-

            Natasha abbozza un sorriso.

-Non ti si può nascondere nulla Nick.-

-Magari fosse così.- ribatte lui -Sono troppe le cose che mi sono sfuggite ultimamente e mi tolgono il sonno.-

-Parli dell’affare cloni?-

            Nick spalanca la bocca dalla sorpresa e Natasha ride.

-Ho ancora degli amici in Russia.- spiega -Gente che mi è grata per aver salvato la vita del Presidente assieme ai tuoi Vendicatori Segreti,[4] e che mi ha raccontato una storia interessante sulla morte del Generale Shelkov e l’assalto dell’Hydra al Consolato Russo qui a New York.-[5]

-Tu sapevi?-

-E ho scoperto che lo sapevi anche tu e avevi già preso delle contromisure, non è stata una sorpresa.-

-Non potevo permettere che i tuoi compatrioti infiltrassero cloni nei gangli vitali degli Stati Uniti e di altri paesi ma non volevo nemmeno sollevare uno scandalo internazionale.-

-Avrebbe compromesso le tue chance di far riammettere lo S.H.IE.L.D. in Russia, giusto?-

-Politica.- sbuffò Fury -Per quanto cerchi di starne fuori, il mio ruolo mi ci ricaccia continuamente. Forse quando tutto questo sarà finito darò le dimissioni e mi ritirerò in qualche isola deserta a pescare.-

-Non reggeresti tre giorni, ti conosco Nick: non sei tipo da pensione.-

-Non prima di aver regolato i conti una volta per tutte con l’Hydra. Immagino che saprai che hanno beffato i tuoi vecchi amici del G.R.U.[6] e si sono impadroniti del Progetto Gemini, che dopotutto era una vecchia idea dei Nazisti, infiltrando degli altri cloni. Quello che probabilmente non sai è che uno dei cloni in questione era della Contessa e che l’Hydra ha preso di mira mio figlio Mike.-

-Bozhe Moy!-[7] esclama Natasha -Posso capire come ti senti, Nick, se qualcuno facesse del male ai miei figli diventerei una belva.-

-Mike è vivo. Devo crederci o cederei allo sconforto ed alla rabbia e non sarei più utile a nessuno.-

            Natasha sospira. Si appoggia allo schienale della sedia e dice:

-Ascolta Nick, i miei contatti nei servizi segreti russi mi hanno chiesto di darti una specie di avvertimento. Ti sono grati di non aver menzonato il coinvolgimento russo quando hai riferito la cosa al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite[8] ma intendono fare pulizia, tu capisci cosa intendo, e ti chiedono di non interferire con le loro azioni.-

-Non posso prometterlo.-

-Lo supponevo. E gliel’ho già detto. Neanche loro ne sono stati sorpresi .-

-Posso contare su di te come agente di collegamento neutrale? Non posso chiederlo alla Belova,[9] cammina già sul filo del rasoio di troppe lealtà.-

-Posso farlo, ma, visto che hai menzionato la Belova, in cambio ti chiederò un favore che la riguarda. Adesso, però, lasciamo stare i cattivi pensieri ed ordiniamo. Ho una fame da lupo. Dopotutto devo mangiare per tre.-

 

 

2.

 

 

            Carlos Lobo balza di palazzo in palazzo con un’agilità sorprendente. È chiaramente qualcosa di più di un uomo che può trasformarsi in lupo. Il fatto che può essere ferito permanentemente solo dall’argento come i licantropi delle leggende e che sembri sapere esattamente dove deve andare adesso è fin troppo indicativo.

            Grazie ai miei supersensi ho individuato il punto esatto da dove è partito il colpo ma di certo il cecchino non è rimasto lì ad aspettarci. Espando i miei sensi tentando di individuarlo... e ci riesco.

            L’odore di un fucile di precisione che ha sparato da poco unito a quello di un profumo femminile ed un battito cardiaco che ho già sentito in passato. So chi ha sparato e non sono sorpreso dopotutto.

            Anche Carlos l’ha individuata. Devo fermarlo a tutti i costi .

 

            Diario di Guerra. Annotazione n. 715 (continua). Abbandonai subito la mia postazione e mi precipitai verso il più vicino ascensore. Una volta dentro agii in fretta: smontai il fucile e lo ficcai nella borsa. L’impermeabile mi avrebbe aiutata a nascondere il costume col teschio bianco. Con un po’ di fortuna avrei fatto perdere le mie tracce.

                La fortuna non fu mia amica. Ero appena uscita dall’ascensore affacciandomi nell’atrio del palazzo che una vetrata fu infranta dal licantropo in persona.

-Puta…- disse -… credevi davvero di potermi sfuggire?-

            D’istinto la mia mano corse alla pistola che tenevo alla cintola, anche se ormai avevo capito che non sarebbe servita a nulla.

                Non fui abbastanza veloce e lui mi afferrò i polsi. Sentii il calore del suo alito sul mio collo e sapevo che avrei sentito anche le sue zanne squarciarmi la gola ma non accadde.

                Un bastone colpì Carlos Lobo alla nuca. In piedi, indifferente alla folla in fuga, stava Devil, che recuperò il suo bastone e disse:

-Adesso basta Carlos.-

Il licantropo lo fissò con i suoi occhi rossi e replicò:

-Ti avevo avvisato di non impicciarti dei miei affari.-

-Ed io ti avevo risposto che se cerchi di uccidere qualcuno, sono sempre affari miei.-

                Carlos gli balzò addosso ma Devil lo evitò facilmente. Fece una mezza piroetta e ricadde poco lontano atterrando sulle punte dei piedi

                Valutai cosa fare. Se fossi rimasta o Carlos Lobo mi avrebbe uccisa o Devil mi avrebbe catturata, eppure non potevo lasciare il protettore di Hell’s Kitchen a sbrigarsela da solo. Servire e proteggere era ancora il mio motto.

                Fu il suono di sirene in lontananza a farmi prendere una decisione.

-Kymberly...- dissi nel laringofono -... porta il furgone davanti al palazzo, sto arrivando.-

<<Tre minuti e sono lì, Lynn.>> replicò Kymberly Taylor.

-Ne hai due.-

                Devil si voltò verso di me. Dall’espressione sul suo volto sembrava quasi che avesse sentito quello che ci eravamo dette io e Kymberly, il che in quella bolgia era impossibile.

                Lo ignorai e mi fiondai di corsa verso la vetrata infranta da Carlos. Un salto e sarei stata fuori. Non feci mai quel salto: il cavo del bastone di Devil si avvolse alle mie caviglie facendomi cadere.

 

                Il Tenente Charlotte Jones, Comandante di Codice Blu, la speciale unità SWAT[10] anti minacce superumane del Dipartimento di Polizia di New York, può essere soddisfatta di se stessa. Donna e per giunta afroamericana, ha percorso in pochi anni i gradini della gerarchia: da Agente di Pattuglia a Tenente e capo di una delle unità d’élite del Dipartimento e tutto cercando di conciliare il lavoro col suo essere madre single di un figlio che è ormai alle Medie.

            Sto diventando vecchia, pensa con una punta di amarezza. Un attimo dopo il suo vice, il Sergente Julius “Cane Pazzo” Rassitano, la distrae dai suoi pensieri dicendo:

-Ci siamo, Tenente.-

-Siamo certi che si tratti di Carlos Lobo?- chiede Charlotte.

-Identificazione confermata.- replica l’Agente Samuel “Mamma” Majowski. L’essere diventato paraplegico non gli ha impedito di essere utile al gruppo come tecnico informatico ed altro ancora -Del resto, quanti altri licantropi conosci che se ne vanno in giro coi gioielli di famiglia al vento?-

-Uno mi basta e avanza.- ribatte Charlotte.

            Lo speciale furgone blindato inchioda davanti ad un palazzo con una vetrata infranta.

-Pronti all’azione?- chiede Charlotte.

-Sono nata pronta- ribatte Margarita “Rigger” Ruiz, portoricana, carnagione scura, fisico da culturista.

            Codice Blu balza fuori dal furgone e si trova di fronte uno scenario complicato: Devil sta combattendo il licantropo mentre a terra c’è una donna bionda che indossa un impermeabile.

-Fermi tutti, Polizia!- intima Charlotte.

            Carlos Lobo si volta ringhiando. Fissa i poliziotti in assetto da battaglia e balza contro di loro.

            Charlotte Jones è la prima a sparare. Il salto di Carlos è bloccato mentre lui ulula di dolore.

-Ma cosa ...?- esclama sorpreso.

-Proiettili d’argento.- spiega Jones -Siamo attrezzati. Vuoi un consiglio? Arrenditi. I miei agenti sono pronti a crivellarti se fai una mossa.-

             E Carlos la fa: più velocemente di quanto i poliziotti si aspettino afferra la donna bionda e la tiene davanti a sé.

-Se sparate, ucciderete lei e se provate a seguirmi la uccido io, muy simple.- dice.

-Non badate a me, uccidetelo!- urla la donna. Il suo impermeabile si è aperto rivelando un costume nero ul cui petto spicca un teschio bianco stilizzato.

-Ehi, io so chi sei!- esclama Daniel “Fuochi Artificiali” Feldstein -Lynn Michaels. Eri una di noi, una poliziotta, poi hai deciso di imitare il Punitore.-

-Una vigilante? Me lo sentivo che eri speciale, mi querida.-

-Non funzionerà, Carlos.- interviene Devil -Arrenditi, sarà meglio anche per te: sei ferito. Devi essere medicato.-

-Mai!-

            Con un gesto repentino Carlos getta Lynn Michaels contro i poliziotti frapponendola tra lui e loro, poi balza indietro oltre la vetrata. I membri di Codice Blu esitano un istante di troppo prima di sparare.

 

 

3.

 

 

            Sto per lasciare la redazione del Daily Bugle quando arriva la notizia: scontro tra Devil ed un licantropo in piena Manhattan. Penso immediatamente a Carlos Lobo. Lui ricompare e Glory Grant non si fa vedere per tutto il giorno, non credo a questo genere di coincidenze. Glory è stata l’amante del gemello di Carlos, Eduardo, ed è stata lei ad ucciderlo.[11] Forse Carlos l’ha a sua volta uccisa per vendicarsi?

            Scaccio questo pensiero, non voglio pensare al peggio per Glory come non voglio farlo per i guai di Candace Nelson. Adesso il vostro Ben Urich deve fare il suo dovere di giornalista e correre sul posto sperando che il mio articolo finisca in prima pagina ed il mio nome non finisca in quella dei necrologi.

 

            Il viaggio finisce in un garage. I vetri oscurati dell’auto mi hanno impedito di vedere il percorso.

-Mi sembra di essere in un film di spionaggio.- commento.

-La donna che stiamo per incontrare tiene molto alla sua privacy.- mi spiega Robert Hao.

-Quindi suppongo che non mi dirai chi è.-

-Te lo dirà lei, se vorrà.-

                Seguo Robert sino al piano superiore e lui mi introduce in salotto dove, seduta in un’elegante poltrona sta una donna dai capelli corti e platinati vestita con un tallieur bianco evidentemente fatto su misura.

-Buonasera Miss Nelson.- mi saluta -Posso chiamarla Candace?-

-Immagino di non poterglielo impedire, Miss...- replico stringendomi nelle spalle.

-Ruggs. Può chiamarmi Bumper.-

-Ha l’aria di un nome falso.

-E lo è infatti, ma non è per discutere dei nostri nomi che siamo qui . Robert Hao mi ha spiegato il suo problema e credo di poterla aiutare.-

-E come, di grazia?-

                La donna sorride poi risponde:

-Vede, Miss Nelson, io dirigo un network di servizi, diciamo così. Anzi, possiamo dire che è il più grande ed efficiente di questa città.-

-Posso immaginare che genere di servizi.-

-Infatti. Io sono in buoni rapporti con Martin Li e lo informerò che lei occasionalmente arrotonda le sue entrate lavorando per me. Non ha idea di quante donne insospettabili lo facciano, specie in questi tempi di crisi. Gli spiegherò che sono stata io a chiederle di infilarsi al party in cui l’ha conosciuto perché volevo informazioni sulle attività della Triade per cautelarmi e che la sua attività di giornalista non c’entra niente.-

-E le crederà?-

                Bumper ridacchia prima di rispondere:

-So essere molto convincente quando voglio. Dovrò scusarmi, è chiaro, ed offrirgli qualcosa come contropartita, ma rinuncerà ad ogni proposito bellicoso nei suoi confronti. Ovviamente tutto questo ha un prezzo: lei mi consegnerà tutto quello che ha su Martin Li e rinuncerà all’articolo su di lui. Inoltre un giorno le chiederò un favore e lei me lo farà.-

Non ho bisogno di rifletterci troppo. Non mi sono rimaste molte scelte dopotutto.

-Accetto.- dico infine.

 

                Carlos Lobo è appena saltato oltre la vetrata che io lo seguo. A Lynn Michaels possono badare i poliziotti.

I miei supersensi lo inquadrano mentre balza dal tetto di un’auto ad un altro, poi si tuffa in un vicolo. Gli vado dietro. Ha fatto una buona scelta: l’accumulo di odori confonde i miei sensi. È stato l’istinto del lupo a guidarlo.

Espando i miei sensi per cercare di ritrovarlo e ci riuscirei se improvvisamente non sentissi qualcosa che mi spinge a tornare indietro.

Davanti al palazzo dov’ero prima sta arrivando una moto rombante. Riesco chiaramente a sentire una voce di donna che dice via radio

<<Adesso, Lynn, muoviti!>>

Salto davanti alla moto costringendola a sbandare e fermarsi.

-Togliti di mezzo, Devil!- mi intima una voce femminile da sotto il casco.

-Spiacente.- ribatto -Rimango qui.-

La sento esitare. Per quanto la riguarda, io sono uno dei buoni: non può investirmi e non può spararmi ma vuole liberare la sua amica .Come può fare?

 Improvvisamente sento il rumore di un motore dalla strada vicina e capisco che le cose si stanno complicando ancora di più.

 

 

4.

 

 

            Charlotte Jones non perde tempo.

-Andate dietro a quel figlio di puttana!- intima ai suoi uomini .

            Si volge verso Lynn Michaels che si sta rialzando e dice:

-Michaels... e così sei tornata a fare la Punitrice.-

-Qualcuno deve pur fare quello che non riuscite a fare voi : liberare le strade dalla feccia.- replica l’altra -

-Risparmiami i discorsi retorici. Ruiz ammanettala.-

            Mentre la muscolosa poliziotta le afferra i polsi Lynn corruga la fronte come se fosse pensierosa, quindi la sua testa scatta all’indietro e colpisce Ruiz al naso.

            Una volta libera la Punitrice scatta verso l’esterno approfittando del’esitazione e della riluttanza dei suoi ex colleghi a spararle.

            Charlotte la placca ed insieme rotolano fuori dal palazzo sul marciapiede.

            Nel mezzo della strada è ferma una moto alla cui guida c’è una donna il cui volto è coperto da un casco integrale. Indossa una tuta nera con un teschio bianco nella parte anteriore.

-Un’altra?- esclama Charlotte.

La sua sorpresa consente a Lynn Michaels di liberarsi dalla sua stretta sferrandole un calcio al mento.

La scena sembra sospesa nel tempo, poi la motociclista fa una brusca inversione mentre Lynn Michaels balza sul sellino posteriore e Devil fa scattare il cavo del suo bastone agganciando il veicolo.

            La moto si tuffa in mezzo al traffico. Devil piomba sull’asfalto ma non molla la presa

-Muoviamoci!- intima Charlotte Jones al resto della sua squadra -Non lascerò che Devil faccia il nostro lavoro.-

            Balzano a bordo del furgone e Charlotte si rivolge a “Mamma“ Majowski:

-Che puoi dirmi?-

-Abbiamo perso il nostro lupetto.- risponde l’altro -Ma sto seguendo le nostre ragazze grazie alle telecamere di sicurezza. Ho diramato un APB.[12] Ogni pattuglia nelle vicinanze convergerà qui.-

-Due punitrici.- borbotta Charlotte.-Non bastava Frank Castle, ci volevano pure le sue groupie.-

-Le prenderemo.- afferma Rigger Ruiz.

-Avrei preferito prendere il licantropo.- ribatte, cupa, Charlotte.

 

            Diario di guerra. Annotazione n. 32. Cosa era andato storto? In teoria Lynn si era presa un lavoro facile. Eliminare Allegra Bazin non doveva presentare rischi eppure adesso si ritrovava alle calcagna la Polizia e non un’unità qualunque, nientemeno che Codice Blu, per tacere di Devil.

Io e Kymberly avevamo improvvisato un piano per tirarla fuori dai guai. Per fortuna non ero troppo lontana ed ero riuscita ad arrivare in tempo.

-Cos’è andato storto?- chiesi a voce alta.

-Un fottuto licantropo, ecco cosa.- rispose Lynn tenendosi aggrappata a me -È sbucato fuori nel momento meno adatto.-

-Un licantropo? Come quella che era al ristorante cinese?-[13]

-Questo era un maschio, te lo posso garantire. Secondo Lynn era Carlos Lobo.-

            Avevo sentito parlare di lui: il Cartel Lobo era considerato uno dei più spietati da entrambi i lati del confine col Messico. Avevano deciso di espandere le loro operazioni a New York?

            Mentre facevo queste riflessioni, continuavo le mie ardite manovre in mezzo al traffico.

Devil era ancora attaccato a noi. Nonostante fosse sballottato e lasciasse sull’asfalto brandelli di costume e probabilmente di pelle, teneva duro deciso a non mollare. L’avevo sempre ammirato, gran peccato che ora fosse contro di noi.

-Rachel, attenta!- gridò Lynn.

            Davanti a noi due auto della Polizia avevano formato un posto di blocco ed i polziotti erano appostati armi in pugno.

            Inchiodai di colpo e feci per girare ma Devil fece qualcosa di assolutamente incredibile per me: spiccò un balzo, fece un doppio salto mortale e piombò contro la moto.

            Non riuscii a mantenere l’assetto e la moto si rovesciò al suolo mentre Devil saltava lontano: la nostra corsa era finita.

 

            Era stata una corsa dura e per niente piacevole ma ora è finita. Lynn Michaels ha  una gamba imprigionata sotto la moto mentre la sua amica, a giudicare dal ritmo del respiro, è svenuta. Il casco l’ha protetta da ferite serie alla testa ma ha comuque perso i sensi.

            Il Tenente Jones mi si avvicina e mi dice:

-Non mi sembri messo molto bene, Devil.-

-Sono stato peggio.- replico ed è vero.

            Sento la Jones chinarsi sulla donna svenuta e sfilarle il casco.

-Bella ragazza.- commenta -Potrebbe avere 25 anni. In ogni caso, per me è una perfetta sconosciuta. Qualcuno di voi l’ha già vista prima?-

-Non io.- rispondo senza evitare un sorriso.

            Loro non lo sanno ma io sono cieco e con o senza casco non saprò mai che faccia abbia quella donna.

            I Poliziotti spostano la moto liberando la Punitrice originale. Da quel che posso dire, la sua gamba destra non ha subito grossi danni.

            Arrivano i paramedici e mettono le due donne in altrettante ambulanze, ammanettate ai lettini e sorvegliate a vista da un paio di poliziotte ciascuna.

-È finita.- commenta Charlotte Jones.

-Temo sia solo l’inizio.- ribatto.

            Sento, molto lontano un rumore familiare e scatto. Il cavo del mio bastone si avvolge ad un lampione ed io scatto.

-Ma cosa...?- esclama la comandante di Codice Blu.

            Lo slancio mi porta sul tettuccio di un’auto e da lì balzo su un altro. Inutile, il furgone è troppo lontano ormai. È lo stesso su cui era fuggita Lynn Michaels quando ci eravamo scontrati la prima volta.[14]

            Ma se lei è nelle mani della Polizia, chi c’è adesso a guidarlo?

 

 

5.

 

 

            Continuo a chiedermelo anche nell’attico di Natasha mentre Ivan Petrovitch, il padrino, autista e tuttofare della futura madre dei miei figli, mi medica le ferite

-Ce n’è una terza.- affermo.

-Una terza Punitrice?- ribatte Natasha perplessa -Ne sei certo Matt?-

-Di solito Murdock sa quel che dice.- mi dà insolitamente man forte Ivan.

-Grazie Ivan.- rispondo -I miei supersensi non mentono: nessuna delle due di stasera era quella che ho affrontato alla riunione dei capi della mafia cinese e di quella russa. [15] Vorrei davvero sapere chi è.-

-Forse posso aiutarti.- replica Natasha -C’era una ragazza, un’agente dello S.H.I.E.LD., che aveva lavorato col Punitore per un po’. Non ricordo il suo nome ma so come trovarlo.-

-Che farei senza di te?-

            Posso indovinare il sorriso sulle sue labbra mentre risponde:

-Non lo scoprirai mai.-

 

            Allegra Bazin si sveglia nel cuore della notte con la certezza di non essere sola. Si guarda intorno ed in piedi accanto alla porta finestra che dà sulla terrazza panoramica del suo attico vede, illuminata dalla luce della luna, la figura di un lupo antropomorfo.

-Oh no , non ancora!- esclama.

-Non abbia paura señorita Bazin, non ho intenzioni ostili.-

            Voce di donna, giovane e con chiaro accento messicano. Guardandola meglio, è ovvio che non è lo stesso licantropo di poche ore prima.

-Le mie guardie del corpo...- dice Allegra.

-Sono vive. Non sono venuta per fare del male a qualcuno.-

-Mi riesce difficile crederlo.-

-C’è stato un... fraintendimento. Si dice così? Sono Esmeralda Lobo. Mi hermano, mio fratello Carlos, ha pensato che forse era meglio mandare me a dirle che non era venuto per ucciderla ma per proporle un’alleanza. Non le porta rancore per aver equivocato e la proposta è sempre valida.-

            Allegra sospira di sollievo. La licantropa sembra sincera.

-Possiamo discuterne...- dice -... ma... se non ti spiace, mi innervosisce parlare con una lupa, sia pure su due zampe. Non potresti tornare umana per favore?-

-No hay problema, nessun problema.- risponde la licantropa.

In pochi istanti è diventata una giovane ed attraente ragazza dai capelli neri e corti.

-Così va meglio.- commenta sorridendo Allegra -Decisamente molto meglio.-

 

            Diario di Guerra. Annotazione numero 252. Raggiunsi il nostro rifugio che ero decisamente frustrata. Non avevo potuto fare altro che assistere impotente all’arresto di Lynn e Rachel e scappare dalla scena senza poterle aiutare.

         Ribollivo ancora di rabbia mentre, dopo aver parcheggiato il furgone nel garage, entravo nel rifugio e mi accorsi troppo tardi della presenza di un intruso.

         Mentre la mia mano correva alla pistola, una voce che conoscevo bene disse:

-Ce ne hai messo di tempo a tornare, Taylor.-

-Frank?- esclamai sorpresa nel riconoscere l’uomo seduto su una poltroncina.

-Io e te dobbiamo studiare un piano per liberare le tue amiche Ho un debito con Lynn Michaels ed io sono abituato a pagare i miei debiti.-

         Frank Castle, il Punitore, era tornato in città.

 

 

CONTINUA

 

 

NOTE DELL’AUTORE

 

 

            Veramente poco da dire su quest’episodio.

1)    Nick Fury appare qui tra una scena e l’altra di Nick Fury #10 che vi invito caldamente a leggere.

2)    Sul favore chiesto dalla Vedova Nera al Direttore dello S.H.I.E.L.D. ne saprete di più nel prossimo episodio.

3)    Il Punitore torna a New York dopo una lunga pausa a San Francisco terminata su Ragno Rosso MIT #30.

Nel prossimo episodio le Punitrici alla sbarra, ma Frank Castle e Kymberly Taylor hanno da dire la loro al riguardo. In più: insolite alleanze criminali.

 

 

Carlo



[1] Nell’episodio #90.

[2] Episodi #88/89.

[3] Donna in Spagnolo.

[4] Su Devil #82/83, The Others #48, Marvelit Team Up #33 e Vendicatori Segreti #29.

[5] Su Nick Fury #7.

[6] Glavnoye Razvedyvatel'noye Upravleniye. Direzione Principale Informazioni, il servizio segreto militare russo.

[7] Mio Dio in Russo

[8] Su Nick Fury #10.

[9] Yelena Belova, la Vedova Nera ufficiale del Governo Russo.

[10] Special Weapons and tactics, le squadre di pronto intervento delle forze dell’ordine americane.

[11] Su Web of Spider Man #55 (In Italia su L’Uomo Ragno, Star, #109).

[12] All Points Bulletin. Avviso alle forze di Polizia su un ricercato in fuga

[13] Nell’episodio #89.

[14] Nell’episodio #85.

[15]Sempre nell’episodio #85.